martedì 9 settembre 2008

Una veduta della terrazza della TORRETTA VALADIER

venerdì 22 agosto 2008




TORRETTA VALADIER dal 22 al 27 agosto 2008 rassegna cinematografica su i DIRITTI UMANI
ore 21,00














domenica 23 marzo 2008

MANIFESTAZIONE A FAVORE DELL' AFRICA A ROMA (Centocelle) SIAMO TUTTI DELLA STESSA TRIBU': ESSERI UMANI





VEDI IL TRAILER di FEED THE PEACE - Vincitore 1° premio al festival " Un film per la Pace 2007 " prodotto da iFrame e La Tribù dell'Arte




Feed the peace è la storia di un viaggio, attraverso il cibo, in due mondi in conflitto, due mondi che sembrano molto distanti, mentre invece, sono vicinissimi: Israele e Palestina. Il cibo è nutrimento, è vita, il cibo è contro la morte e la distruzione, è cultura, è conoscenza, gustare, provare, sentire i sapori: è condivisione. Pensate di usare l’olfatto e non solo gli occhi, facendo questo viaggio, sentite il profumo del cardamomo, della menta, delle spezie che ambedue i paesi utilizzano. E poi, attraverso due cuochi, un giovanissimo palestinese, Hatem Taha, allievo del cuoco di Arafat ed un famoso chef israeliano, Erez Komarovski, partite con noi per Gerusalemme e Tel Aviv. Camminiamo con Hatem nei vicoli di Gerusalemme, percorriamo le ampie strade di Tel Aviv, per andare al Ristorante di Erez, visitiamo il Santo Sepolcro, il Muro del Pianto, la cristallizzata Me’ a She’arim, sentiamo le loro storie, entriamo nelle loro case, conosciamo i loro amici e andiamo a trovare i Parents Circle, i parenti delle vittime del conflitto, che lavorano strenuamente per la pace fra questi due paesi lacerati. Ascoltando le loro testimonianze, impariamo a comprendere, a convivere, desiderando un futuro migliore, di pace e d’amicizia per tutti. Impariamo da chi ha più sofferto che c’è sempre posto per la speranza, anzi, che non si può avere il privilegio di smettere di sperare, che è stupido dirsi che non ci sono strade per la pace, perché la pace è la strada! E alla fine raggiungiamo con loro Roma, città che li ha fatti incontrare e che sugellerà la loro amicizia

martedì 18 marzo 2008

VEDI BLUE IL VIDEOCLIP CONTRO LA GUERRA prodotto da "La Tribù dell'Arte" nel 2003


Blue è un videoclip dedicato alla pace e alla vita.
L’esigenza artistica è quella di voler cantare la pace, la fratellanza fra i popoli, l’accoglienza, in contrapposizione all’intolleranza.
E’ una necessità cantare la vita dopo tanta morte. E’ una necessità porre l’accento sul problema della fame nel mondo, sulle possibilità che hanno i paesi ricchi di aiutare quelli più poveri, per far sì che la ricchezza non diventi una vergogna. A causa delle numerose guerre che insanguinano la nostra terra violentemente, dopo che tutti i discorsi di pace non sono serviti a fermare la superpotenza americana, anche se è giusto sconfiggere un dittatore assassino, nonostante tutto, bisogna sempre lottare per costruire la pace a tutti i costi. La guerra miete sempre tante vittime, di cui una larga parte sono vittime innocenti. Nonostante le tecnologie avanzate, le guerre sono terribili, non sono mai intelligenti ed il nostro globo è pieno di focolai, di cui spesso si sa poco o niente. E’ ormai ovvio che c’è un solo modo per combattere le guerre, prevenirle e comprendere, prima che sia troppo tardi. C’è un teatro, a Tel Aviv, per esempio, dove la cultura ebraica lavora a braccetto con quella araba, l’Arab-Hebrew Theatre of Jaffa. Lì, nello storico museo della Jaffa Vecchia, giovani di differenti culture lavorano e collaborano, dando vita alla speranza. La comprensione può avvenire solo attraverso la conoscenza delle altrui culture, la collaborazione e l’ accoglienza, che è un’attitudine, un sentimento, da approfondire. Per questo usiamo come metafora l’immagine di una donna incinta. Che altro, se non una madre? E’ la vita, l’amore, il nutrimento, la luce contro l’oscurità, ed il buio delle coscienze. La musica da sempre avvicina gli animi e non ha bisogno di essere tradotta per essere compresa, il suo linguaggio arriva universalmente al cuore. Nel nostro piccolo vogliamo dare un contributo ed una voce. Ecco perché un videoclip, suoni ed immagini, per ritrovare radici comuni di sonorità o assonanze, fra noi ed il mondo arabo, il mondo musulmano, o comunque un mondo diverso dal nostro, altro dal nostro, ma presente sullo stesso globo. Ma non solo. La musica, linguaggio universale, come la pittura, che accomuna razze e culture diverse e che unisce, invece di dividere. La musica è importante, è il linguaggio dei giovani, qui e ovunque, nel mondo, è un elemento unificatore e di lotta non violenta contro la guerra e contro la cultura dell’odio, la musica ha sempre travalicato i confini e buttato giù i muri. E quindi la musica sarà l’elemento portante e contenente di tutto lo spettacolo.

lunedì 17 marzo 2008

CHI SIAMO:


TIZIANO NOVELLI, Presidente
Compositore, arrangiatore, filmaker





PATRIZIA FREGONESE, Vice Presidente
Sceneggiatrice, regista

VEDI S-VAMP-INK il Cortometraggio del 2003 prodotto da " La Tribù dell'Arte"







Nell’anno 2020, in un mondo semi-distrutto da guerre, inquinamento e mutazioni climatiche, il potere ha omologato ogni tipo d’informazione e sta distruggendo la cultura. Grandi roghi di libri ardono in città, i giornali non sono più permessi, l’inchiostro è introvabile. Dei ribelli lottano per la vita e per far sopravvivere la Memoria: sono diventati vampiri d’inchiostro…

sabato 15 marzo 2008

Jovandi e Djangala con Tiziano Novelli e Patrizia Fregonese






















La Tribù dell'Arte, nel 2000 organizza ad Arezzo un festival del cinema australiano e con l'occasione invita i due artisti aborigeni: JOVANDI e DJANGALA

PERCHE'

Perché c’è bisogno di com-prensione, c’è bisogno di con-vivenza, c’è bisogno di co-operazione, se vogliamo che questo mondo sopravviva. Vogliamo dare voce alla nostra voglia di pace e condividerla con tutti e il mezzo è l’arte, a 360 gradi. Perché siamo persone diverse, nate in posti diversi, con esperienze diverse, con età diverse, con culture diverse, ma siamo tutti d’accordo su una cosa: vogliamo la pace, ci fa schifo la guerra e non ci sono guerre giuste né sante, perché da soli, nell’isolamento, si perde sempre, al contrario, quando si condivide, comunicando con gli altri col cuore, si vince.